Amaro della casa: “il sapore della verità”

Soprattutto nel passato, cercare di far fruttare i soldi comprando immobili, a partire proprio dalla prima casa di residenza, sembrava la scelta ovvia da compiere per chi avesse voluto tutelare un patrimonio, facendolo rivalutare.
Ovviamente questa semplice linearità è solo apparente: il mercato degli immobli, spesso correlato a quello dei mutui, ha sempre avuto le sue fluttuazioni, con notevoli differenze da periodo a periodo.
Così l’investitore medio, convinto di essere “furbo” alloca tutto o quasi tutto ciò che possiede nel mattone. Il mattone è: visibile, tangibile, statico (anzi immobile) e questo offre un profondo senso di sicurezza.
La fiducia riposta nella crescita finanziaria dell’investimento è più un’aspettativa garantita da una targhetta su un citofono, piuttosto che da un’analisi costi/benefici fatta considerando costi del finanziamento, di inflazione, di manutenzione e le onnipresenti tasse nazionali e locali.
Così tutto sembra andare liscio fintanto che quell’immobile, magari anni dopo, si deve vendere per fare cassa, e in quel momento la bontà dell’investimento si manifesta in tutta la sua verità.
I più fortunati se la prendereanno con la “crisi”, con lo Stato oppure con l’Euro.
I più perspicaci, raffronteranno il risultato dell’operazione con l’andamento a ritroso di qualche indice sul quale l’investimento originario poteva essere dirottato.
In entrambi i casi, quel sapore dolce ed intenso della firma del primo rogito, avrà lasciato il retrogusto amaro e persistente alla firma del secondo.

Giovanni Cuniberti
Consulente finanziario fee only, Esperto di mercati e Docente a contratto dell'Università di Torino
Mi impegno per la diffusione di una cultura finanziaria utile alla serenità delle famiglie e affianco i miei clienti nelle decisioni di investimento a protezione e difesa dei loro patrimoni.
0 commenti