Debiti e nemici
Si fa un gran parlare in questi giorni di debito pubblico. Spesso però, le considerazioni che arrivano, anche da “fonti autorevoli”, denotano una scarsa conoscenza sia di economia, sia di politica finanziaria.
Il debito pubblico è appunto debito. Così come nella vita reale, quando prestiamo soldi a qualcuno, ciò che ci importa davvero è la capacità del debitore di restituirci quanto prestato… e con gli interessi.
L’attuale paura dei mercati (formalizzata dai rating ufficiali), è più rivolta alla capacità dell’Italia di ripagare il debito, piuttosto che alla quantità di debito in se stessa.
Le due cose sono ovviamente correlate, ma non sono la stessa cosa.
Come già ribadito più volte: è solo una questione di fiducia. Se l’Italia riuscisse oggi a “vendere” una visione pragmatica e credibile di riforme e crescita per i prossimi 10-15 anni, intervenendo quindi sul rapporto debito/PIL per gli anni a venire, lo stato di allerta sul debito (e sullo spead) calerebbe.
In sostanza, ciò che gli investitori istituzionali chiedono, è che la capacità di solvenza del paese sul medio e lungo termine, migliori.
In altre parole ci chiedono serietà e affidabilità come paese. Ciò è possibile solo se vengono attuate politiche strutturali che riescano a rimetterci in salute.
E credetemi, quelli che sul mercato vogliono un’Italia in salute e competitiva, sono molti, ma molti di più, rispetto agli speculatori che scommettono sul contrario.
Concentrarsi su questi ultimi, alimentando sfiducia nel paese, non fa altro che aiutarli per bene.
Giovanni Cuniberti
Consulente finanziario fee only, Esperto di mercati e Docente a contratto dell'Università di Torino
Mi impegno per la diffusione di una cultura finanziaria utile alla serenità delle famiglie e affianco i miei clienti nelle decisioni di investimento a protezione e difesa dei loro patrimoni.
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