Il tempo dell’intangibilità
Viviamo il tempo dell’intangibilità.
La nostra quotidianità è sempre più legata ad esperienze immateriali: dai social networks all’intelligenza artificiale, dal lavoro nei servizi al food delivery, il nostro mondo è sempre meno tangibile e sempre più “accessibile” (come già scriveva Jeremy Rifkin 20 anni fa).
Un teenager di oggi, aspira meno al possesso di cose, ma al contrario ricerca l’accesso a servizi ed esperienze. E gli oggetti risultano gli strumenti che agevolano quell’esperienza.
Negli ultimi vent’anni, la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane è cresciuta meno rispetto a quelle di altri paese avanzati del G20 perché facciamo un’enorme fatica a comprendere il valore dell’immaterialità, che è una caratteristica intrinseca della finanza e degli investimenti finanziari.
Raramente l’italiano medio valuta se possedere una casa sia meglio di pagare un affitto, se acquistare un auto sia meglio di noleggiarla, se l’investimento proposto in banca sia davvero vantaggioso o meno.
Avvicinarci alla comprensione dell’immaterialità è l’unico investimento che garantisce eccellenti ritorni: che si chiami educazione finanziaria o economia, storia occidentale o geografia politica.
La conoscenza è l’immaterialità che non ha prezzo, ma solo valore. È intangibile nel suo essere, ma tangibilissima nei suoi effetti.
Giovanni Cuniberti
Consulente finanziario fee only, Esperto di mercati e Docente a contratto dell'Università di Torino
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