Là fuori ci sono dei rischi
Il “rischio” è l’eventualità di subire un danno connessa a circostanze più o meno prevedibili – è quindi più tenue e meno certo di pericolo – .
Esempio: la strada è ghiacciata e c’è il rischio di scivolare.
(fonte: Treccani)
L’emergenza sanitaria di questi giorni, l’inquinamento, i cambiamenti climatici: stiamo vivendo un periodo, che più che mai, ci ricorda che là fuori ci sono dei rischi.
E i rischi spesso non si possono annullare, ma solo gestire. Cioè si lavora affinché quell’eventualità di subire un danno, sia meno probabile e laddove si presenti, possa fare il minor male possibile.
Gli operatori finanziari di lungo corso conoscono bene l’assunto di Warren Buffett:
“La prima regola: non perdere denaro. La seconda: non dimenticare mai la prima.”.
Ed è per questo che prima che i livelli di rischio risultino intollerabili, preferiscono “farsi male” in maniera controllata. La caduta così è volontaria, preparata, commisurata alle proprie capacità di rialzarsi, con al più qualche graffio che in poco tempo può guarire.
Imparare a riconoscere e gestire i rischi ha dei vantaggi:
– aumenta la capacità di osservazione e attenzione
– forza a lavorare in prospettiva, poiché si basa sulle azioni e non sulle reazioni
– innalza la tolleranza alle avversità e quindi rende più sereni
Che si parli di investimenti o scelte di vita, non è la sola avversione ai rischi che porta benefici, ma la capacità di riconoscerli e di tollerarli al meglio quando si presentano.
Giovanni Cuniberti
Consulente finanziario fee only, Esperto di mercati e Docente a contratto dell'Università di Torino
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