L’economia si nutre di fiducia: nel futuro, in se stessi, negli altri. Il sistema finanziario si fonda sul binomio credito/debito: ti finanzio oggi, il successo che avrai domani. Ed anch’esso è espressione di una relazione di fiducia tra soggetti economici: pubblici e privati. Quello che la pandemia ha generato è la più grande crisi di fiducia della storia mondiale. Lo è perchè non è circoscritta ad un paese o ad un’area specifica, ma è globale. Nel nostro paese, le imprese reclamano di ripartire, ma la ripartenza potrebbe non essere sufficiente se manca la fiducia. E la fiducia è la benzina della domanda, senza la quale anche un’impresa che produce può soccombere. Cos’è un cinema senza spettatori? Un ristorante senza clienti? Una compagnia aerea senza viaggiatori? Se il problema nell’immediato è la liquidità, quello immediatamente successivo è la domanda. Spero quindi che: sia dalle istituzioni, sia dal tessuto imprenditoriale, emergano leader in grado di ispirare fiducia e competenza. Ne abbiamo bisogno come non mai. Demonizzare, distruggere, criticare e sminuire gli avversari non genera fiducia, ma le toglie ossigeno. Per ritornare a respirare, magari meglio di prima, quello di cui abbiamo bisogno è una visione di futuro, da costruire proposta dopo proposta. Qualcuno, insomma, di cui fidarsi davvero.