Tennis, banane e finanza indigesta
Anni fa, quando compresi che le mia carriera da calciatore, come promessa del centrocampo, non sarebbe mai sbocciata, decisi di sfondare in altri sport. Così provai il tennis, sport di prestanza fisica e concentrazione.
Durante un torneo alle pendici della collina torinese, vedevo spesso gli avversari nutrirsi di banane per darsi energia e recuperare i sali minerali persi nello sforzo.
Io arrivai in semifinale, motivato come non mai a vincere quel torneo.
Avevo la partita sotto controllo e per assicurarmi di rimanere in piena forza, decisi di fare come gli altri: mangiare una banana tra un cambio campo e l’altro.
Non l’avessi mai fatto: quella banana non la digerii affatto.
In una manciata di minuti diventai pesante, senza più scioltezza e concentrazione. Persi la partita, ma soprattutto le ottime possibilità di vincere il torneo.
Quella banana è stata indigesta come alcune scelte d’investimento infelici che la banca, gli amici o i parenti ci suggeriscono: “Fai così come Tizio, investi come Caio…”
Qualche anno fa ho scoperto di essere intollerante alla banane, così come i nostri risparmi sono spesso intolleranti a scelte d’investimento costose e non conformi al proprio profilo.
Non è mai troppo tardi per difendere i patrimoni di famiglia da prodotti d’investimento indigesti, ma per provare a vincere le partite dei tornei finanziari bisogna capire gli errori commessi, dedicare tempo per allenarsi e seguire un’alimentazione corretta.
Serve un buon coach di cui fidarsi.
Anche una ex promessa del centrocampo può andare bene.
Giovanni Cuniberti
Consulente finanziario fee only, Esperto di mercati e Docente a contratto dell'Università di Torino
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