Un prestito non si nega a nessuno, o quasi…

Quando chiediamo un prestito, la banca o la finanziaria di turno ci obbligano a fornire loro delle informazioni e delle garanzie.
L’approccio di chi emette un prestito è formalmente corretto, poiché si PRE-occupa di valutare il proprio rischio prima di farsene carico.
In molti casi, i prestiti ridotti o rifiutati, sono dovuti al richiedente per:
– una sottovalutazione delle difficoltà intrinseche alla riuscita del progetto da finanziare (sia esso l’acquisto di una casa o l’avvio di una startup)
– una sovrastima delle capacità di ripagare nei tempi previsti il prestito richiesto
E’ vero a volte ci sono disparità di trattamento e “interessi diversi”, ma questa non può essere una scusa per tutte le stagioni.
Anche se le emozioni di un rifiuto fanno male, là fuori non sono sempre tutti cattivi. La soluzione sta sempre nella maturità e nella preparazione con cui si valuta in primis il proprio rischio, per poterlo poi “vendere” a chi lo acquisterà, offrendoci il credito che meritiamo.
Quanto è solida l’azienda che mi dà lo stipendio? Quanto sono capace a gestire le mie uscite? Quali situazioni di rischio devo ancora risolvere?
Se noi stessi non siamo capaci di rispondere pronti a queste domande, come possiamo sperare che lo faccia qualcuno che non ci conosce così bene?

Giovanni Cuniberti
Consulente finanziario fee only, Esperto di mercati e Docente a contratto dell'Università di Torino
0 commenti